Niente più sveglia alle sei e quaranta, caffè senza zucchero per fare colazione alle sette meno dieci, corsa verso l'autobus nella speranza di non perderlo e puntualmente perderlo, niente più arrivare in classe e scusarsi per il ritardo e passarci sei ore, niente di niente. Niente più il termosifone a ricreazione che Dio solo sa cosa ha sentito quel termo. Finito tutto. Non è rimasta che qualche foto, già velata di polvere.
Eh, oh. Una tristezza infinita.
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