domenica, dicembre 23, 2007

Notte insonne

Partendo dal presupposto che è Natale ed è il periodo migliore per dire banalità, che non ho praticamente dormito e quindi before you wake up non ci sta a dire niente piuttosto ci vorrebbe un Did you sleep?, bisognerà capire che non sono nelle migliori condizioni di sempre. Certo non si tratta solo di oggi, tutto è iniziato quando sono arrivate voci che sta per arrivare il Natale. Da quel momento tutti i progressi che avevo fatto sono andati in fumo.
La prima cosa terribile che mi è successa è che questa settimana ho riniziato a guardare Un posto al sole, Dio abbia pietà di me. Avevo smesso da un paio d'anni -l'unica della famiglia- e non mi interessava più quella pseudo tragicommedia napoletana, dove ogni settimana
  • qualcuno muore
  • qualcuno va a letto con il vicino o con la donna delle pulizie
  • qualcuna rimane incinta del vicino o la donna delle pulizie rimane incinta
  • scoppia una bomba su una nave o nella cantina di casa ma muore solo chi per caso si trova nei paraggi, ed è sempre o il vicino che ha messo incinta la donnina o la donna delle pulizie in dolce attesa
  • qualcuno scappa e come mete preferite ci sono l'Africa, dove fare volontariato, o la Germania, dove un sexy alpino sarà oggetto delle gelosie della moglie del fuggitivo
  • qualcuno lascia il fidanzato ma non si capisce mai perchè: certi perchè sono arrapati da tutte fuorchè la propria ragazza, certi perchè scoprono che la propria ragazza è stata messa incinta dal vicino
  • qualcuna viene picchiata dal promesso sposo, un apparente distinto signore che invece è un furioso criminale che finirà per ucciderla se non dovesse arrivare il prode salvatore ex fidanzato
  • qualcuno finisce in un brutto giro e tutto il palazzo lo scopre e cerca di redimere questo povero scapestrato, ma soprattutto fa in modo che nessun familiare, nonostante viva nel palazzo, venga a scoprire le marachelle del poveretto
  • qualcuno si sposa, salvo imprevisti tipo ex fidanzato che arriva con la moto da corsa a rapire la promessa sposina per portarla lontano dalla costa amalfitana fino a che tutti si saranno dimenticati del fattaccio

Potrei continuare ma la cosa mi ha già spinta alla nera depressione. Anche voi, abbiate pietà di me.

martedì, novembre 13, 2007

Prossimi appuntamenti

Giornate passive, senza nessuna considerazione particolare, tranne la felicità che però voglio tenere per me. I prossimi appuntamenti sono:
  • mercoledì 14 novembre --> test di prova universitario, relativo all'area giuridico-economico-politica. E' il momento di riscattarsi in quanto nel test dell'area biomedica ho totalizzato un punteggio di 8/30. Questo punteggio significa che il mio campo di scelta si è notevolmente ristretto. In tutte le cose c'è un lato positivo!
  • giovedì 15 novembre --> pagellini, l'ultimo della metà del primo quadrimestre della mia carriera scolastica. Si tratta di una cosa inutile, però va menzionato, dopotutto, essendo il penultimo che riceverò, ecco.
  • giovedì 22 novembre --> Esame teoria della beneamata patente, dopo mesi di sudori freddi per avere la data dell'esame. Infatti, tra le tante pratiche, la mia è stata persa credo pure più di una volta quindi i tempi si sono allungati quindi è confermata nuovamente la mia attitudine all'inconclusione, cosa che è naturalmente affermata, contro la mia volontà (a volte). Lo stesso giorno dell'esame, va ricordato, c'è il ricovero di mia nonna in ospedale per la seconda operazione, stavolta all'anca sinistra, forse era la destra, insomma una delle due. Ciò vuol dire che questo è uno dei giorni più impegnati e pieni di confusione degli ultimi tre mesi e sicuramente anche dei prossimi, immerso nel trambusto di parenti-telefonate-agitazioni varie. Nessun giorno poteva essere migliore.
  • venerdì 23 novembre --> Riunione consulta. Ma ciò che è più importante è che oggi c'è l'operazione della nonna, quindi il giorno è ancora un misto di parenti-telefonate-agitazioni varie-ore in ospedale per dare almeno un supporto morale-. Ah, nel caso la teoria il 22 non vada bene, questo è anche un giorno caratterizzato da depressione con possibili raptus violenti. Quindi, è un po' pericoloso agire o interagire con me. Lo dico a titolo informativo perchè, poi, ognuno si prenda le proprie responsabilità, ecco.

Insomma, così. Per il resto, vi auguro un felice novembre, pieno dei festoni di Natale che hanno iniziato ad installare a ferragosto, e della voglia di contribuire ad una giusta causa: accendete quei cazzo di termosifoni al Pacinotti in aula magna.

Amen!

mercoledì, novembre 07, 2007

Valzer

Sono compiaciuta, e lo sono a tal punto che ascolto Valzer sul Danubio Blu di Strauss. Il mondo è fatto di violoncelli che fluttuano nell'aria impegnati in un grande ed universale valzer viennese.

domenica, ottobre 21, 2007

Questa si dice giornata piena

Ribuongiorno a tutti. Quando è stato il primo buongiorno non lo so. Però credo questo sia il secondo quindi. Oggi mi dedicherò, dopo un periodo di assenza, alla descrizione del mio 19 ottobre, anno 2007. Questo perchè è stata una giornata davvero fuori dall'ordinario, e con questo intendo abbastanza fuori, non abbastanza poco insomma, ma abbastanza molto.
Tutto è iniziato a scuola, nella mattinata, quando circa tra la seconda e la terza ora ho rischiato un frontale con un televisore. Il pericolo era nel carrello su cui era sistemato, essendo munito di davvero appuntiti spigoli: grazie al tempestivo intervento di donna Eleonora, conosciuta anche come Piccolo Buddha, che ha iniziato a urlare a squarciagola, il disastro è stato evitato, anche se solo fino a poco dopo in quanto in bagno ho rischiato nuovamente la morte, stavolta ipoteticamente causata da un frontale con una pulzella di almeno 100 kg. La mattinata è proseguita verso questa strada, ma grazie a non so quale cosa ne sono uscita indenne.
Uscita da scuola, sono andata direttamente a scuola guida perchè la sera dopo pallavolo dovevo andare un po' in giro. A scuola guida eravamo in due, a quell'ora (le persone normali erano a mangiare), ed il mio compare era il buon Nurul, indiano credo sui quarant'anni che capisce il giusto l'italiano e pare molto rincoglionito. Niente, io facevo i quiz nel computer di fianco a lui, non so perchè gli ero di fianco, comunque così, ecco. Io di qua lui di là.
Ad un certo punto, buon vecchio Nurul, senza articolo perchè rende di più, inizia a farmi delle domande sui quiz e io rispondo volentieri, ovviamente. Dopo un po' però pare Nurul inizi a cambiare discorso, tipo inizia a dire che è solo, che non ha amici, la sua famiglia è in India, è molto solo. Dice "bella Giulia, bella!", quali sono i miei interessi, cosa mi piace fare, se "vorrei avere famiglia e figli". A sostegno di questo mi assicura di avere un buon lavoro ben pagato, di essere a casa il sabato e la domenica, di avere soldi ed un bel appartamento in zona san Donato. Poi inizia a scrivere su un biglietto il suo numero e dice "io molto solo, tu prende mio numero, io buon lavoro.." ecc, ecc. Il mio spontaneo "NO!" lo smonta un pochino però continua beatamente a conversare.
La mia prima proposta di matrimonio!
Quando l'ho detto ad Ale non era molto contento, ma dopotutto un indiano 40enne ed effettivamente credo molto solo, almeno di pomeriggio, è innocuo. Questo è uno degli avvenimenti per cui vale la pena ricordare questa giornata, ma mica perchè sono contenta all'idea che sto coglione mi ha detto certe cose. Solo perchè ogni tanto un avvenimento fuori dall'ordinario fa pensare un po' e alla fine anche sorridere. Ci pensavo di sera durante pallavolo, quando assorta mentre facevo la corsa laterale mi sono pestata un piede e quasi slogata la caviglia.
Comunque, tutto sotto controllo!
Questa si dice giornata piena, ragazzi miei.

giovedì, settembre 13, 2007

L'albero di fico ed il mio cuore a pezzi

A pezzi. E sono passate a malapena due settimane dal mio ritorno. Due settimane in cui non mi sono resa conto di ciò che era accaduto proprio vicino a me.
Me ne sono accorta oggi mentre tornavo da scuola, ignara. E' anche un caso il fatto che io sia passata proprio da lì, perchè di solito prendo sempre un autobus per cui il mio percorso è diverso. Beh, comunque, stavo tornando con la testa bassa in quanto non sono ancora abituata al luccichio delle Superga nuove argento. Questo di per sè non è poi così rilevante, però ha contribuito all'effetto totale degli eventi sul mio cuore. Dunque, stavo guardando le Superga distrattamente quando alzando lo sguardo ho cercato il fico della proprietà privata prima di svoltare per la mia via. Cioè, superare lo sconforto ed essere qui a raccontare di come alzando lo sguardo ho visto solo i cartelli che piazzano gli edili mostrando il progetto di una palazzina, per esempio, esempio non a caso in quanto si tratta del caso specifico che vi sto andando a descrivere, è stato davvero difficile e non senza qualche crisi di pianto, che presto saranno seguite da quelle di nervi.
Cercavo il fico come ho fatto per diciotto anni della mia vita, ovvero tutta la mia vita, il fico che ho visto crescere, il fico che mia nonna saccheggiava maldestramente ovviamente facendosi sorprendere nel bel mezzo dell'atto costituente a tutti gli effetti reato, il fico che ogni stagione cresceva con me e con molti altri che forse semplicemente si chiedevano " ma che cazzo ci fa un fico in piena Bologna!", il fico che costituiva un riferimento per il quartiere, nonostante tutto.
E' terribile come tutto quello che ruota attorno a questo fico sia sparito con lui, senza che io me ne accorgessi, in silenzio, nel pieno dell'estate o già verso l'inizio di un autunno triste, sicuramente spoglio dei colori che il fico regalava a tutti.

giovedì, giugno 28, 2007

La mamma drogata

Ieri sera, verso le undici mi pare, forse qualcosa in più forse qualcosa in meno, in ogni caso già orario in cui i vicini non scatarrano più, e questo accade solo quando dormono, rientro a casa, dopo 15 ore fuori casa, tra il lavoro e tutto il resto. Apro la porta con le braccia piene di borse perchè sono stata dalla mamma di Ale a prendere delle cose da portargli, e tutto è buio. Mio papà guarda la tv. Pare sia appassionato dalla serie Ugly Betty, in questo periodo. Comunque. Mi guardo un po' in giro e mi sembra strano che mia mamma non stia saltando dalla cucina a mettere a posto la tavola al bagno a fare la lavatrice al soggiorno a mettere a posto il divano alla camera per mettersi la camicia da notte ecc ecc. Allora vado in camera mia, appoggio le borse e poi faccio per sedermi sul letto. Mi butto in malo modo per accorgermi che sul letto c'è qualcuno. Che probabilmente ho ucciso. Questo qualcuno strilla molto forte, ma così non rende molto l'idea, forse è meglio dire MOLTO FORTE, ecco, così, e quel qualcuno è mia mamma.
-Giulia oggi sono andata dalla Renata e mi ha dato un caffè schifoso, ma mica per dire, schifoso sul serio, vomitevole.. Secondo me era drogato. Avrà sbagliato e ci ha messo delle miscele strane della badante peruviana vedrai. Dopo mi girava la testa e sono diventata un po' scema, ma per davvero, cioè pensavo che appena salita in macchina mi sarei addormentata e poi mi creavo tutte delle cose nella testa, e ho iniziato a pensare che, cavolo secondo me la Renata mi ha messo delle cose nel caffè, e non è che me ne ha data una tazzina, ma io non potevo rifiutare per educazione, me ne ha date due tazze piene eh, ma piene, e vomitevoli, vedrai che c'era qualcosa, sicuro, sicuro, poi sono arrivata a casa e mi sono guardata le pupille ed erano a spillo e ho detto ecco, la Renata mi ha dato un caffè drogato, adesso mi addormento o succede qualcosa.-
Io la ascolto con calma e cerco di ridere senza farmi vedere perchè la mamma è veramente preoccupata e parla con la voce un po' da ubriaca e fa discorsi molto paranoici. Le dico che secondo me si è suggestionata e per questo si sente addosso tutti quei sintomi, e forse a parlare così fa un po' apposta senza rendersene conto. No no, dice lei, guarda che non sono mica stupida certe cose le capisco. Poi si alza ed accende la luce del piccolo corridoio che c'è davanti alla camera, e tutto quello che ho l'impressione di vedere è una specie di Edward mani di forbice non fosse per l'assenza di forbici. Va beh, le dò un po' corda.
- Io non ci riesco mica a dormire stanotte Giulia mi sento sveglissima ma che schifo quel caffè ti giuro non so cosa c'era dentro la Renata avrà sbagliata ci avrà messo..- . A me queste cose pare di averle sentite meno di un minuto fa.
In ogni caso la mattina dopo ovvero oggi, vado a vedere come sta e lei dice che è tutta scassata, che si sente il vomito ecc. Mentre insiste sul fatto che si sente il vomito mangia una torta che le ha dato la Renata che mi assicura essere buonissima. No grazie, le dico, della Renata mica mi fido più.
La giornata ovviamente continua all'insegna della routine, nella pausa pranzo vado a comprare il biglietto del treno e quando torno a casa, passo prima dalla dottoressa che dovrebbe aver messo nella carpetta delle cose da ritirare il mio certificato di idoneità al lavoro, senza il quale domani non posso partire perchè all'agenzia serve assolutamente quel certificato di idoneità. E' per questo che è molto bello leggere sul foglio che ha lasciato per me "certificato di esonero dal lavoro". Sono cose che fanno concludere bene la giornata.
Domani però ce n'è un' altra da affrontare. L'ultima, per lo meno qui.

martedì, giugno 19, 2007

Il caldo gioca brutti, brutti scherzi

L'altra mattina, con il mio super bolide che altro non è che una bicicletta direi abbastanza vecchia, dipinta di rosso forse perchè rubata (ma non da me), ero ferma ad un semaforo all' incrocio che vede alla sua destra via Andrea Costa, e alla sua sinistra via Sant'Isaia, dalla posizione in cui ero io. La città la guardavo con gli occhi semi chiusi perchè erano tipo le otto e quaranta, una cosa così insomma. Questo vuole significare anche che qualunque cosa fosse potuta succedermi attorno l'avrei metabolizzata quell'oretta più tardi.
Ma torniamo a noi. Sono ferma al semaforo e lo guardo tipo come gli avvoltoi guardano le carcasse di animale, ecco, nella speranza che diventi verde in fretta perchè il caldo sta facendo dei miei neuroni due o tre ovetti alla coque.
E mentre sono intenta a fare questo, qualcuno mi mette in mano un biglietto. Distolgo la vista dal semaforo e lo guardo, un po' distrattamente. Direi molto distrattamente perchè leggere "Cercasi ragazze single.." non ha destato in me curiosità. Beninteso, non curiosità della serie 'sono interessata ma pensa te la vita non sai mai cosa ti riserva le cose piovono dal cielo e lo diceva anche l'oroscopo'. No. Questa è la curiosità 'ma pensa te questo sarà come minimo un ex internato di quel manicomio che hanno chiuso qua in centro'. Mi giro comunque a guardare com'è messo, esteriormente, e questo mi chiarisce un po' le idee in seguito, quando il sole non mi batte più sulla testa ed io sono già comodamente seduta sulla sedia da ufficio dello scantinato alias Studio Commercialista.
Ai piedi calza quei sandali che ho visto ai piedi sia dei preti che degli zingari. Non so perchè ho guardato i piedi dei preti e non mi viene in mente l'occasione, però so di per certo che un prete per quei sandali ci farebbe la firma. I pantaloni fanno molto albanese, e questo non è per cadere nei luoghi comuni eh, ma, mio dio, quei pantaloni li portano solo gli albanesi e quell'uomo. Larghi che sembrano di carta pesta fino sotto al ginocchio. La maglia è larga e arriva almeno a metà coscia, nera, non mi pare vi siano scritte. Il pezzo forte posso riconoscerlo quasi con assoluta certezza nello zainetto tenuto corto corto che a momenti lo confondo col cappello, santo dio. Il cappello comunque c'è. Blu mi pare. Tempo che si giri ed incroci il mio sguardo che noto gli occhiali da sole più brutti che ho mai visto in vita mia. Sottili, tutti neri. Montatura grossa.
Potrei continuare ma il semaforo diventa verde, cosa di cui mi accorgo dalla miriade di strombazzate che mi si riversa addosso dalle macchine che devono girare in via Andrea Costa. Infilo velocemente il biglietto in tasca e riparto. Solo dopo nella comoda sedia da ufficio posso leggere il contenuto del biglietto.
Cercasi ragazze single
per nuove amicizie (max 40enni)
(io ne ho 33)
Amo la musica- la natura
e la fotografia, il cinema
Ti cerco con pari requisiti
x info
3492515853
3397070391
(Daniele)
Ho bisogno di perdermi
negli occhi di una lei
e condividere e aiutarsi
nei problemi magari già
risolti in precedenza
dall'altro.
Penso sia una cosa meravigliosa a me
basta giusto questo poi il resto verrà da se
La calligrafia assomiglia a quella che avevo nel secondo quadrimestre della prima elementare.
Io non posso che farmi una risata e pensare che c'è anche questo, al mondo.
A me non resta che consigliarvi di fare buon uso di questi numeri telefonici, perchè maneggiando questo biglietto, per quel che ne so, potrei anche aver preso qualche morbo strano.

lunedì, giugno 04, 2007

Gigi D'Agostino

Se non fosse per il fatto che mia sorella è nella fase Gigi D'Agostino e per un altro paio di cosette, sarei a posto del tutto. Ma, si sa, la perfezione è di per sé inutile da ricercare e anche solo da definire.
Mia sorella dice che la perfezione è Gigi D'Agostino, e cita questo e quel vocalist nel suo blog. Una cosa seria, insomma.
Mia madre pensa che la perfezione e tutto quello che ne concerne derivi da Dio, e, in qualche modo, da dentro di te.
Io penso che la perfezione risieda dentro al corpo di Thom Yorke, e che si manifesti agli altri esseri umani attraverso le sue corde vocali.
A volte penso anche che quella bella islandesina di Bjork possa essere definita essere quasi perfetto. Quasi dopo Volta, che è bello, ma non come prima.
Altre volte ci sono i momenti perfetti, tipo quelli in cui sono sull'autobus e guardo il cielo che è di quell'azzurro folgorante che basta a riempirti la testa insieme a qualche motivetto dei Death Cab, qualcosa senza impegno che ti liberi la mente.
Mi viene da ridere a pensare a ciò che in passato ho ritenuto perfetto: ma questa è un'altra storia.

domenica, maggio 27, 2007

Le Mani Sudaticce

Posso dirlo? Posso? Grazie.
E' che oggi ci ho pensato per molto, e, quando dico molto, intendo 3,5 minuti circa, più o meno, sì.
Cosa vi viene in mente se dico "stretta di mano"?
Nella mia mente sono evocate mani pallide, grassocce, lucide perchè sudate, quasi gonfie. Mani che si tendono verso di te e che sembrano bramose di trasferire sulle tue quel paltano nato dall'ansia mista al calore. Ti fermi e le guardi, perchè hanno il fascino del gamberetto crudo, della medusa eoliana che perisce tra le ossidiane, o, forse, rende più l'idea se perisce sulla pietra pomice. Un po' come le dita dei piedi della Cesari. Ecco, forse descrive bene l'immagine dei cuccioli di cane appena nati che sembrano le animelle sul bancone del macellaio del Carrefour.
Comunque. Quella mano va stretta. Per forza, di cose, in ogni caso. L'educazione, innanzitutto. Poi, un po' di buonsenso e di istinto di sopravvivenza (io dico, mica nessuno ha piacere di andare contro natura).
Ok, alzi la mano, lentamente, ansiosamente ma non abbastanza da emulare il disastro sopra citato, e, stringendo gli occhi, dai questa benedetta stretta di mano. E' fatta! Mille vermi freschi di terra stanno strisciando lungo le tue palme. Seguono lumache rosse che lasciano più bava di quanta ne lascerebbe il sessantenne col marsupio di Max (non sono noti a tutti i calendari, infelicemente e non?) mentre pensa ad Eva Henger che si fa montare dal Gabibbo sulla riviera adriatica.
Dopo questi momenti da panico puoi finalmente ritrarre la mano e pensare per qualche secondo alla condizione esistenziale, certo che non stringerai mai più una mano del genere. O che lo farai con i guanti doppi di cui si muniscono i dipendenti Manutencoop.
Te ne vai se ne hai la forza e se le lumache rosse non ti pesano troppo, e ci pensi. Fino a che non trovi la forza di interiorizzare il tutto e di fartene una ragione.
Che brutta cosa! Non c'è che dire.
Per la cronaca: i vecchi col marsupio di Max esistono veramente. Ne ho visto uno sull'autobus.
Poi: a chi capitasse, visitatevi i blog di certa gente del Minghetti, sono interessanti. Anzi, vi ho riscontrato fenomeni zoologicamente interessanti da analizzare. E dire che io mi ci volevo iscrivere! Meglio rimanere in basso e fare da autodidatta, forse.
Au revoir!

martedì, maggio 15, 2007

E che cazzo, cos'è sta nenia?!

Oh, si. Soavi parole. Mi hanno riempita immensamente di gioia. E sono sicura che riempiranno tutti di gioia, appena sapranno i particolari.
Per inciso, la nenia sono i Death Cab for Cutie. O forse erano i Bloc Party, oddio non ricordo, comunque uno dei due.
Dovete sapere che le ore di trattamento testi, essendo molto proficue ed altamente istruttive, sono quelle in cui ho scoperto www.radioblogclub.com . E ieri, durante una di queste ore, radioblog sfornava musica a meraviglia. In tutta tranquillità stavo perdendo la mia dignità vestendo le bambole di stardoll.com (ma si sa, meglio perdere la dignità che lasciarsi uccidere dalla noia). Allora sono partiti o i Death Cab o i Bloc Party, e dopo poco è partita anche una voce che molto rozzamente ha espresso la propria opinione.
- E che cazzo, cos'è sta nenia?! -
Ovviamente i nomi non si fanno, e dopotutto non servono. Serve sapere che il corpo da cui è provenuta la voce è lo stesso che si fa allietare le orecchie dal reverendo Gigi D'Alessio, che Dio lo benedica.
Comunque, va beh. Inizialmente ho pensato, e che cazzo te scusa, come ti permetti, ti meriteresti l'impiccagione! In seguito, valutando bene la questione, ho capito che se quello che stavo ascoltando fosse piaciuto ad un fan di Gigi D'Alessio, beh, allora si che le cose si mettevano male. Questo pensiero mi ha fatta stare un po' meglio.
Ed oggi, serenamente, gli innegabili Who hanno invaso tutta l'aula.

martedì, maggio 01, 2007

Ciao, sono la...

Mentre svolgevo la mia sana attività di casalinga part-time, ascoltavo la radio. Un lettore cd era troppo lontano, il computer pure.
Ascoltiamo radio Capital, mi sono detta. Questo perchè ogni tanto passano i Radiohead, ed in generale anche qualcos'altro di accettabile.
Dunque, ho accuratamente scelto quale torta fare e poi ho acceso la radio. Stavano passando i Maximo Park. Finisce la canzone e ribadiscono che in Italia i Maximo Park ci sono stati da poco. Boh, io non è che li conosca molto. La notizia non mi interessa. Poi arrivano i Pink Floyd, ora non ricordo quale canzone, e poi - momento fatidico - la pubblicità.
La pubblicità.
Quella in questione, è iniziata e mi ha fatto rovesciare la farina così:
-Pronto.-
-Ciao, mi riconosci?-
-Oh.. No...-
-Ciao, sono l'attacco di diarrea.
-Ma io devo andare ad un'importante riunione di lavoro! Devo presentare il progetto..-
-Rimanderai..-
-No, ti prego!-
-Qualcun'altro lo presenterà al posto tuo.-
E poi non si sa bene come qualcuno parla di Imodium, e la riunione comprensiva della presentazione è salvata.
Si commenta da sola? Non lo so. Dopo è saltata la luce, ed in santa pace ho finito la mia torta.

giovedì, aprile 26, 2007

Problemi

Ho un problema. Da alcuni giorni. Innanzitutto, non trovo più nell'elenco il Tahoma, mio fedele compagno. Me la sono sognata la sua presenza? Mah.
Passiamo però al problema principale: tempo due minuti che sono a computer e vedo tutto blu. Cioè, non proprio tutto, ma lo schermo sì. Diciamo.. E' come se qualcuno vedesse il semaforo rosso non più rosso, ma rosa. Funziona ancora ma è rosa. Un semaforo checca!
Va beh. Ciò che mi inquieta è che io non abbia assunto allucinanti. Mmm?
Il fatto che io abbia dei problemi non è certo una novità, però ogni tanto inizio ad interrogarmi sul perchè. Ho sbattuto la testa da piccola? Qualcuno di non bene identificato mi controlla la mente e quando va in bagno si dimentica di inserire il pilota automatico? Quando mi sono tagliata i capelli ho risentito di un qualcosa a cui possiamo dare la vaga definizione di "effetto sansone"? No, questa non va bene perchè non si spiegherebbero i problemi precedenti.
Mi piace pensare di essere una specie di Clark Kent, che ha un segreto, ma che con questo segreto può fare molto per l'umanità.
Sono forse l'eletta?
Può essere. Ma nel caso fosse vero, sono una cogliona perchè ho svelato il segreto a tutti.

lunedì, aprile 02, 2007






Bella, davvero bella Barcellona. Se non fosse che la settimana prima di partire è successa la seconda cosa più brutta che mi poteva capitare. Il lettore mp3.

Rubato!

Comunque, inutile dilungarsi in descrizioni già lette e sentite. E' bella, viva, e basta.

sabato, marzo 03, 2007

Ti amo di bene

Oh
mio
Dio.
E' ancora troppo lo sconvolgimento per poterne scrivere lucidamente. Davvero. Mi ha davvero sconvolto la vita. Ma, più che la vita, l'ordine. Mi ha fatto pensare a tante cose. Mi ha fatto porre domande.
Eppure, nessun pensiero intelligente, nessuna risposta plausibile. Niente di niente. Ragionamenti e notti in bianco per capire. Ma niente. Ho provato anche a chiedere a qualcuno una mano perchè davvero da sola non ce la posso fare, ma nessuno è riuscito ad aiutarmi.
Quindi, come faccio io a capire cosa diavolo voglia dire
TI AMO DI BENE
??????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????
Mi frustra sapere che non riesco a rispondermi. Mi avvilisce sapere che, in realtà, non esiste nessuna forma di vita che abbia calpestato la terra che riesca a dare una risposta logica.
Ciò che io penso, ma che non credo sia solo un qualcosa esclusivamente formulato da me, anzi, credo sia qualcosa di universalmente riconosciuto, è che o ami, o vuoi bene.
Mi manca un passaggio. Qualcuno mi aiuti a trovare una risposta soddisfacente, ma, soprattutto, se siete tra quelli che usano questo tipo di definizione per un qualcosa che così diviene estremamente innaturale e insensato, ed avete più di 11 anni, uccidetevi.

giovedì, febbraio 22, 2007

Questa mattina

Questa mattina ho rischiato di uccidere. Il fatto che non sia accaduto dipende dal mio lettore mp3.
Ero in autobus, come ogni mattina, e, come ogni mattina, ero in straritardo. Ma niente mi importava; volevo solo godermi fino in fondo NYC degli Interpol che mi stava deliziando le orecchie e che mi aveva fatto entrare in uno stato d'animo che solo da appena svegli e con gli Interpol nelle orecchie si può capire. Bene. La canzone volge al termine quando l'autobus arriva alla maledetta fermata in cui salgono tutti i mostri della scuola media, che si trova tre fermate prima di quella a cui devo scendere. Ci tengo a precisare che la parola mostri è usata con un intento ben preciso, che è quello di evocare le peggiori immagini possibili a chi legge (se c'è qualcuno che legge, ma questa è un'altra storia). Dunque, iniziano a salire. Io sono immersa nello stato d'animo sopra citato, quando questa massa informe si impadronisce dell'autobus spingendo ed urlando. Mi agito un pochino, ma la musica salva il mio equilibrio. Mi viene un po' di panico nei secondi in cui la canzone termina ed aspetto inizi quella dopo. Ma ancora una volta la musica mi viene in aiuto. Ecco che Maps, la mia canzone preferita degli Yeah Yeah Yeahs, preserva la mia calma che ora pare davvero inattaccabile. Intanto, gli esseri continuano a spingere. Per un secondo mi domando come preferirei fargli del male: bruciarli vivi, scuoiarli, mutilarli, qualcosa del genere. Poi mi dico che è inutile complicarsi la vita, quando esiste della musica al mondo che riesce a farmi sentire così. Infatti, riesco ad arrivare fino al momento in cui tutti scendono indenne, e stranamente serena. E' in quel momento che nelle mie orecchie iniziano a farsi sentire i Prodigy. Grazie a dio, solo in quel momento.
Se fosse successo un momento prima, probabilmente avrei sterminato l'intero popolo dell'autobus.

martedì, gennaio 30, 2007

Sfatato un mito

Oggi ho pensato ad una cosa per quanto riguarda Johnny Seme di Mela.
Per chi non conoscesse la storia, contattatemi.
Comunque, ho avuto compassione per i carovani, i conquistatori del west, i cosiddetti pionieri, che hanno acconsentito a far partire con loro Johnny Seme di Mela.
Ebbene sì, la mia opinione su di lui è cambiata. Johnny non sapeva fare un cazzo nella vita. Era uno sfigato che non sapeva fare altro che piantare mele. E vi dirò di più. Io credo che i pionieri l'abbiano fatto secco! Probabilmente non solo non dava un contributo utile, ma rompeva addirittura i coglioni. La storia dice solo che un giorno Dio ha chiamato il vecchio Seme di Mela per continuare a piantare i propri semi in cielo. Capito?! Nessun accenno alle cause della morte. Mica Dio se l'era preso perchè va matto per le mele. Anzi. Appena i pionieri sono venuti a conoscenza del fatto che Lui è onnipotente, hanno pensato bene di mollare a lui il fastidioso Johnny. Se è onnipotente, quando si romperà le palle lo brucerà con lo sguardo o lo strozzerà con una ragnatela, hanno pensato.
No no, invece, no no. La strategia da adottare era un'altra. Bisognava fare in modo che Johnny vendesse l'anima a qualche animale. Così sarebbe poi finita nel paradiso degli animali, no? Peccato che non ci siano arrivati.
Perchè ora ho paura che quando morirò, incontrerò Johnny. Sicuramente mi romperà i coglioni. E mi ruberà le banane.
Mica si può vivere di sole mele.

martedì, gennaio 23, 2007

Sorzini se n'è andato, e pare non ritorni più

Eh già. Come si dice, "tutto passa". Le cose, le persone, tutto.
Così, con le stagioni, con le temperature, con i venti, con le piogge, con gli amori, con le amicizie, anche Sorzini se n'è andato. Per la precisione, il buon caro vecchio Davide, con suo padre. Per la precisione, gli occupanti di uno degli appartamenti del quinto piano. Mi piangeva il cuore quando me l'hanno detto. Perchè, nonostante tutto, Davide è Davide.
Davide è quello che, ogni volta in cui l'ascensore serviva a qualcuno, lo usava a sproposito, perchè ubriaco. E' quello che la sera di Halloween stava male ed in ascensore mi ha spaventata piangendo e dicendomi che non stava bene, che non ce la faceva. E' quello il cui unico ma logorante vizio - il bere - ha fatto si che la gente diffidi. Basterebbe poco però per capire che dietro quell'apparenza consumata dall'alcool c'e una bravissima persona che lotta contro i fantasmi interiori. Ma, come sempre, cercare di capire è sempre più difficile e scomodo.
Davide mancherà non tanto in quanto persona, piuttosto in quanto anomalia rispetto alla normalità del palazzo, abitato per la maggior parte da perbenisti, di quelli che si scandalizzano quando un bambino sbadiglia a bocca aperta.
Di quelli che, ogni tanto, hanno trovato una pisciata di Davide sullo stipite della porta.

venerdì, gennaio 12, 2007

Pace interiore

A volte sopraggiungono emozioni talmente piccole e talmente forti che si può quasi rimanere spaventati della loro piccola grandiosa portata.
A volte succede che, così da un momento all'altro, ci si senta in pace non solo con se stessi, ma con il mondo intero. Ed il bello è che basta poco.
Oggi, sapere che l'ora di Gianni stava finendo, vedere il sole che entrava dalla finestra dentro all'aula che sapeva di prigionia, e rubare qualche opuscolo degli open day della Bocconi è bastato quanto meno a farmi sentire enormemente in pace con me stessa. Avrei quasi dato un bacio a Gianni: ma essendo lui un vecchio prof di economia ormai all'ultima spiaggia, con tanto di barba bianca e alito che funge da valida prova a sostegno dell'ipotesi che per colazione mangi porchetta, si trattava di una potenziale minaccia a questa mia ritrovata pace interiore.
Questo ha fatto crescere in me la consapevolezza di una grande verità: non è salutare mangiare la porchetta a colazione. Sicuramente gli effetti nocivi perdurano nel tempo. Di conseguenza, meglio allargare questa consapevolezza a tutti gli insaccati.
Perchè così come la pace interiore può arrivare da un raggio di sole, dalla soddisfazione del fare la pipì dopo tanto che la si ha, da un sorriso, nella migliore delle ipotesi, può anche andarsene silenziosamente con la polvere che ormai ricopre tutto il cappotto di Gianni.
Polvere, leggi: forfora.

lunedì, gennaio 01, 2007

Piccola seria parentesi

A volte succede che, senza rendercene conto, le cose accadono. Ci passano attraverso, ci sfiorano; sì, ma come possono sfiorare le pietre. Il livido può formarsi anche il giorno dopo, ma rimane per tantissimo tempo. E fa male.
E' quel livido che ho paura possa un giorno formarsi su di me. Per ora io sono la semplice pomata che piano piano può lenire il dolore di qualcuno il cui livido si sta ingrandendo.
Volevo solo aprire questa piccola seria parentesi in un blog in cui non volevo lasciare posto alla serietà, ma è giusto così.
Nonna, i mali dell'anima guariscono. Ed i lividi piano piano si dissolvono. Anche la morte, si dissolve. Non solo la vita.