sabato, febbraio 27, 2010

Quella Volta Che Ho Voltato Pagina.

L'unica volta nella mia vita in cui ho voltato pagina è stata proprio una volta sola. Proprio una volta. L'unica volta sola. Per il resto, tutto si è evoluto autonomamente e naturalmente, per il resto ho accettato i miei errori e quelli degli altri, ho camminato e lasciato camminare.
L'unica sola volta in cui ho voltato pagina è stato doloroso e ne soffro ancora, perchè l'ho fatto senza elaborarlo e senza chiedermi il Perchè. Il Perchè me lo chiedo ora, e non ho davvero risposta, non una che mi soddisfi, non una. E' successo così, mentre guardavo un foglio, e ho seguito Quello Che Mi Sentivo, Quella Volta Che Ho Voltato Pagina.
Così, da quel giorno, ho capito che voltare pagina non è una cosa necessaria né naturale, è una cosa che succede da sola perchè per il resto, tutto si è evoluto autonomamente e naturalmente, per il resto ho accettato i miei errori e quelli degli altri, ho camminato e lasciato camminare.
La realtà è che non esiste "voltare pagina", esiste solo quello che arriva, l'assecondare, il non assecondare.
E così, dal giorno in cui è successo, che ho voltato pagina s'intende, ho capito che non esiste voltare pagina.

Banalissimo.

domenica, febbraio 21, 2010

Alcuni modi per riutilizzare la Maschera.

Ecco cosa potrei fare:
  • Senza dubbio, lasciata sopra l'armadio raccoglierebbe eccellentemente la polvere.
  • Potrei fingere di avere un uccello impagliato in camera, fa sempre un certo effetto.
  • Potrei avviarmi alla carriera di attrice in un'intensa reinterpretazione di Eyes Wide Shut.
  • Potrei usarla come paracadute nel caso dovessi cadere dalla finestra con Lei in testa.
  • Riuscirei a rapinare una gioielleria senza essere riconosciuta.
  • Riuscirei a rubare le caramelle alla Coop senza essere riconosciuta.
  • Potrei attirare la simpatia di qualche Drag Queen.
  • Sulla base del punto precedente, potrei rischiare di essere ospite di Chiambretti Night, e nel migliore dei casi di Porta a Porta.

mercoledì, febbraio 03, 2010

Gill

Gill questa mattina mi ha detto
- Buona domenica! -
Oggi è mercoledì.
Gill è nato con il mondo, perchè io non posso credere sia uscito da una pancia, e da che chiunque si ricordi, Gill è sempre esistito. Vagava per certo negli anni settanta per Bologna sull'autobus 14, e tutti potevano riconoscerlo dalla grande macchina fotografica che portava sempre appesa al collo.
Adesso Gill raramente vaga, come faceva per certo negli anni settanta, perchè fa il portiere nella biblioteca del quartiere Barca. Non ha più tanto tempo di vagare adesso, Gill.
Ovviamente lui non è un portiere come gli altri, ovvero non si preoccupa solamente di stare nel suo gabbiotto a guardare la gente che passa. Lui partecipa attivamente a tutti quei passaggi. Apre la porta e segue chiunque, preferibilmente di sesso femminile, anche se mi piace pensare che Gill sia assessuato, e da sotto i baffi e l'immancabile completo dice sempre qualcosa. Lui ama semplicemente parlare, a volte del tempo, a volte di cose surrealmente inquietanti ( -Ma a te piace studiare di più sul letto o venire in biblioteca?- ).
Gill noi lo prendiamo per com'è, soprattutto perchè non ci sono alternative, ma ancora di più perchè è nato con il mondo.