sabato, dicembre 27, 2008

E che cosa

Oggi Ale, un po' preoccupato, mi ha chiesto quale fosse la mia canzone preferita, visto che, come si sa, se ci si deve sposare c'è il rischio che qualcuno te lo chieda. Il fatto è che lui non sapeva proprio quale potesse essere questa canzone.
In effetti, neanche io lo so, ed è questo il bello: dopo due anni ci si conosce davvero, dicono, talmente da non sapere quello che non si può sapere.
Nel frattempo, non solo il tempo passa, ma anche gli esami, le feste, i momenti intensi, e le parole, che scivolano via senza che io riesca mai a scrivere qualcosa.
Chissà cosa sta facendo Marijoi lassù a Versailles, nella sua casa vuota, piena solo forse di dolore causato dalla solitudine. Le avevo promesso una lettera mai spedita, e me ne vergogno.
Chissà cosa stanno facendo le persone che fino all'anno scorso vedevo più di mia madre; forse fanno le stesse cose, forse le stesse cose ancora di più. Ci credo.
Chissà cosa stanno facendo le persone che sto conoscendo; non lo so, ma penso siano affari loro.

domenica, agosto 31, 2008

Non è mica facile

Ok ok. Non è mica facile trovare delle parole adatte, magari poche, per parlare dei miei 17 giorni a Nizza. Non che qualcuno mi abbia chiesto espressamente di scrivere qualcosa a proposito, ma credo un blog serva anche a questo.
Che dire di Marijoi, beh, innanzitutto che non è il suo vero nome, e poi che non potrò più dimenticarla.
Che dire della televisione francese, che è un'ottima cosa che non ci sia pubblicità durante i film e che nei riassunti degli eventi olimpici ogni giorno montavano dei video con dell'ottima musica, da Jeff Buckley a Bjork, dagli Arctic Monkeys ai Massive Attack, e ogni tanto qualche versione tropicaleggiante, se mi si passa il termine, di No Surprises. Questo quando grazie alla Rai ci si può fare una invidiabile cultura su Gigi D'Alessio e Laura Pausini.
Cosa dire della pulizia dei marciapiedi di Nizza, una merda nel vero senso della parola, visto che più che marciapiedi sembrano percorsi ad ostacoli.
Che dire del Parc Montebello, una struttura fantastica con una piscina fantastica, la cui organizzazione in Italia si può trovare solo in alcune case di riposo, purtroppo.
Cosa dire dei prodotti, che può provocare un trauma vedere il faccione di Mastro Lindo sul flacone di detersivo e constatare che si chiama Mr Propre. E cosa dire del cuore dell'Algida che lì è il cuore della Miko.
Che dire delle abitudini francesi circa la strutturazione di un pasto, beh, non c'è proprio un bel niente da dire, un silenzio stampa da osservare visto che loro ritengono la pasta UN CONTORNO.
E alla fine, che dire dell'EuroCity che mi ha portata a casa, che mi ha vista piangere e ridere. Indifferentemente.

lunedì, luglio 28, 2008

No.

No. Non è neanche lontanamente pensabile che venga permesso ad Ezio Greggio di citare Giuseppe Ugaretti, e non è concepibile che la televisione offenda la buona Bjork utilizzando All is full of love per far ancheggiare la Chiabotto con i lustrini sul culo.

giovedì, luglio 17, 2008

Non finisce un bel niente senza che si ringrazi

Fu così che si concluse la carriera scolastica atta al conseguimento dell'ex diploma di maturità, ora non saprei nemmeno come chiamarlo. Beh, insomma, dopo questo periodo stressante era doveroso prendersi una pausa prima di tornare a stancare gli occhi, quindi, mi riduco a scrivere solo adesso. In realtà avrei troppo da scrivere, ringraziamenti da fare, speranze da alimentare, ecc ecc. Ci posso provare lo stesso, e prego gli eventuali lettori di comprendere come io abbia dovuto rimuovere alcune informazioni per fare entrare tutto in testa in vista dell'esame e, di conseguenza, l'italiano degno di un tunisino.
La prima cosa da fare è senza dubbio ricordare il Salvemini per quello che ha rappresentato, non solo un patibolo e la sveglia alle cinque per studiare. Non solo per gli scioperi organizzati per avere una lavagna decente e le assemblee d'istituto fantasma. Non solo per il banano incomprensibilmente racchiuso tra le sue mura e tantomeno per l'alberello spelacchiato di natale. Il Salvemini è stato qualcosa di più. E' stato l'Erica che emulava i versi della giungla per i corridoi ed è stato la visita a San Patrignano, le mosche ammazzate con le proprie mani, gli sguardi di ghiaccio di Gianni che ci ha lasciati quest'anno (non è morto, è andato in pensione), è stato il non essere assolutamente in grado di copiare, le mele entrate dalla finestra, la prof di conversazione inglese che marca convinta il fatto che la notte prima le è "venuta una piscia da cavallo", la Soumia silenziosa che forse ne sa una più del diavolo, la Cesari ed i suoi pizzoni, e le sue strane convinzioni ed assurdità, la gita a Barcellona dove Bellicapelli ubriaco è rimasto imprigionato in una ruota da criceto di grandezza umana e nessuno faceva niente per aiutarlo, anzi, tutti speravano che ci rimanesse per sempre solo perchè faceva ridere.
E, alla fine, il Salvemini è stato il dover studiare come matti per l'esame che incuteva terrore a tutti, e, finito questo, almeno per me è stata davvero una soddisfazione che ha pagato tutto. Il Salvemini nel bene e nel male è stato la mia famiglia per cinque anni, da quando per la prima volta mi sono seduta al banco della 1 Ap con la toppa dei Nirvana cucita sullo zaino a quando, con disprezzo, ripensavo alla me stessa dell'inizio.
Ora, sarà una cosa noiosa per molti ricordare, eppure io sento di averne bisogno visto che non penso ci sarà mai più un Tiri che asserisce di odiare il balletto in quanto non gli interessa vedere "finocchi che ballano", un Bruno che ci porta all'Ikea e che sembra un sultano con le tredici mogli al seguito, uno Shaw che picchia gli alunni, un Orlandini che, quando inizia la verifica, dice: "Tenete pure sotto gli appunti".
Ciao Salvemini!

sabato, giugno 07, 2008

Finisce un capitolo della mia vita

Niente più sveglia alle sei e quaranta, caffè senza zucchero per fare colazione alle sette meno dieci, corsa verso l'autobus nella speranza di non perderlo e puntualmente perderlo, niente più arrivare in classe e scusarsi per il ritardo e passarci sei ore, niente di niente. Niente più il termosifone a ricreazione che Dio solo sa cosa ha sentito quel termo. Finito tutto. Non è rimasta che qualche foto, già velata di polvere.
Eh, oh. Una tristezza infinita.

venerdì, maggio 30, 2008

Dovrei studiare diritto anzi per l'esame

Niente, non c'è proprio verso di mettermi di fronte alle mie responsabilità. Mancano tipo 19 giorni all'esame eppure la cosa mi tocca saltuariamente, sono più depressa per il fatto che finito l'esame certe cose non esisteranno più, e, a pensarci bene, questo non è proprio un pensiero positivo. A Zeno Cosini verrebbe male alla gamba. A me vengono i brividi. Però io e Ninni ce la faremo sicuramente, alla fine l'unione fa la forza, mi dicono.
Volevo dire una cosa. Cioè. Basta dire "I liceali". Se fosse un libro ne scriverei sul margine della copertina "l'unico libro con il merito di aver indelebilmente inciso nei cervelli lo stereotipo scolastico per cui a scuola si impara più come usare una pistola che come risolvere un'equazione". No ma dico! Spero non sia capitata a troppe persone la disgrazia di aver visto quest'oscenità. In confronto "Un posto al sole" è una soap d'autore, ammesso che possa esistere. I Liceali è imbarazzante, io mi sono vergognata e da quando l'ho visto ho deciso di rispondere, a chi mi chiedesse cosa faccio nella vita, che faccio il giardiniere in una villa sui Colli. Mi dispiace anche per i genitori degli attori, che peraltro sono dei pessimissimi interpreti, perchè insomma non deve essere mica tanto bello vedere il proprio figlio recitare una cosa del genere.
Eh oh. Che altro c'è da dire. Niente. Che qualcuno abbia pietà di loro, e della buona Eleonora, che lo ha amato credo. Se vuoi difenderti dalle accuse, Ele, è adesso il momento giusto.

mercoledì, aprile 09, 2008

Tristezza e sentori della fine

Ogni giorno si susseguono sempre più segnali che ci avvertono dell'imminente fine. Una fine abbastanza piacevole sotto molti aspetti (non ci saranno più, ad esempio, donne della Manutencoop che mi fissano truci quando passo in un corridoio appena "pulito"-non avendo scelta- e nessuno mi ruberà più l'mp3 perchè non posso più dimenticarlo a scuola), ma tendente al triste sotto altri.
Oggi quasi mi sono commossa, per davvero, perchè Tiri ha letto l'ultima poesia in classe, l'ultima per sempre eh. Mi è venuto un po' il magone non solo perchè la poesia è "sogno di un prigioniero" di Montale, ma anche perchè ho capito che queste cose mi mancheranno da morire e che forse non troverò mai più un "Tiri" sulla mia strada, che è un po' il mio papà culturale. Anche se forse è un'illusione mi piace pensare che Tiri mi voglia bene, io in ogni caso gliene voglio. Per questo mi sono intristita veramente molto, e una lacrimuccia ci sarebbe proprio stata, perfetta espressione di come mi sentivo. Nessuno mai più mi leggerà una poesia, nessuno mi racconterà più di come Rosso Malpelo è sparito nella cava, e nessuno mi affascinerà con le atmosfere naturali della Pioggia nel Pineto del buon D'Annunzio. Nessuno mi spingerà più a partecipare a concorsi che prevedono un premio di 2000 € a fronte di un breve saggio riguardante un libro di politica, e nessuno mi presterà più le Elegie Duinesi perchè ha sentito che una certa poesia mi è piaciuta un casino. Niente di tutto ciò.
E' per questo che mi piace dire che da ottobre inizierà una nuova vita,fatta purtroppo solo di economia, marketing, ed un ipotetico lavoro.

lunedì, aprile 07, 2008

Bruno

Oggi si parlava di Bruno. Così, perchè tocca a tutti una volta a turno, oggi era la volta di Bruno. Bruno è un ragazzo buono, discreto, alla mano, semplice. E' fidanzato con una ragazza che ora è lontana da lui, ma si vedono regolarmente e lui è sicuramente innamorato.
Bruno ha 29 anni ed è una persona a cui piace vivere, almeno questo è quello che mi pare spicchi più di lui, che non si ferma mica davanti ai pregiudizi eh, no, lui non si ferma no.
Bruno è attento alla persona com'è dentro, non com'è fuori, e non è distaccato nel giudicare quando deve, ed è distaccato nel giudicare quando deve.
Bruno è magrolino, è magrolino perchè forse non ha neanche tempo di mangiare. Forse, si diceva oggi, forse Bruno mangia il legno. Non so perchè il legno. Però sicuramente se ciò fosse vero Bruno mangierebbe i pannelli di truciolato dell'Ikea. Bruno parla sempre dell'Ikea, ci ha lavorato, e ci ha anche portate tutte lì, a vedere come funziona quello che è stato il suo mondo, forse con un po' di nostalgia.
Credo che Bruno ci voglia un po' di bene, e se non fosse così è certo che vuole bene al suo lavoro attuale, che di certo non è che all'inizio di una brillante carriera. Bruno se la merita la brillante carriera, con tutti gli sforzi e la volontà con cui è arrivato a questo punto, a più di 800 km da casa, così, dopo le altre esperienze. E' bello pensare che Bruno ha la macchina ma a volte viene in treno, non so perchè, però è una bella immagine. Bruno ha una vecchia Punto bianca che guida in un modo un po' strano e che parcheggia sempre allo stesso modo, senza sgarrare mai. Quando siamo andate all'Ikea, io e altre in macchina con Bruno ci siamo andate. E forse è in quel momento che abbiamo capito che Bruno è più di tutte le altre cose una persona di grande umanità e con preziose doti interiori.
Chissà, magari invece lui è solo una persona paziente e tranquilla che fa pacatamente quello che deve fare. Però io mi sento fortunata perchè non credo sia da tutti trovare Bruno sulla propria strada, con quel suo maglioncino magari, quello tutto colorato.
A Bruno io voglio bene. Semplicemente perchè è un gran Prof di Economia Aziendale.

venerdì, marzo 07, 2008

Oh, quanto tempo

Oh, quanto tempo! In realtà è un po' che voglio scrivere ma manca sostanzialmente il tempo: il cazzeggio mi ha sopraffatta. No, non è vero. Lo studio mi ha sopraffatta, la metà, le varie pippe. Nel frattempo, io mi diletto nelle mille attività che servono per avere ancora meno tempo. Tipo. Scegliere l'università. Avere a che fare con noiosa gente che fa del lavoro il proprio baratro, e che per questo ti complica la vita. Cercare di istruire la piccola sorella già da ora, che ha 11 anni, ad apprezzare nella vita quello che va veramente apprezzato senza lasciarsi travolgere da inutili passioni per inutili cose.
A questo proposito, posso affermare con certezza che forse incosciamente qualcosa sta già succedendo. In effetti è ormai più di una settimana che le faccio ascoltare i Death Cab quando la porto a scuola. Sono sicura che funzionerà! Il terrore di ritrovarmi un'altra sorella che ascolta Gigi D'Agostino mi porta a prendere queste misure preventive che comunque ormai servono solo per limitare il danno. Anche perchè quando le ho iniziato a far sentire le canzoni mi sono sentita dire: "Se è my dream is to fly over the rainbow l'ascolto, se no no". Lascio perdere il mio potenziale fallimento. Dopotutto, che può fare una poveretta che a volte prova ancora dolore. Senza motivo e perchè.
Forse per colpa di Gigi D'Agostino.

martedì, gennaio 01, 2008

Buon Anno

Volevo augurare buon anno alla persona che stanotte ha lasciato una scia di sangue lungo tutta via Ugo Bassi, parte di via Rizzoli, per poi svoltare in via Indipendenza, anche se in realtà partiva quasi da via Marconi.
Povero cristo ma cosa ti è successo? C'erano bambini che si divertivano a saltare sul tuo sangue! C'erano persone che lo seguivano come una pista con la speranza di trovarti, alla fine, in una qualche buia traversa di via Indipendenza mentre agonizzavi con un coltello piantato in pancia, o con una siringa nel collo, insomma, qualcosa che potesse farli diventare i nuovi Eroi Di Capodanno dopo aver chiamato una delle tante ambulanze che soccorrevano i marocchini in piena overdose.
Chissà se qualcuno ti ha trovato alla fine.. Io ho provato con Amore a seguire le tue tracce, ma ad un certo punto abbiamo abbandonato. Scusa. Spero che tu possa capire che eravamo in Pericolo. Io non mi sono per niente divertita a saltellare sul tuo sangue. Ben inciso.