lunedì, agosto 24, 2009

No Alarms And No Surprises

Due volte nella vita è successo che non mi è suonata la sveglia, catapultandomi in una situazione a dir poco critica.
La prima volta è stato quando, il giorno in cui si andava a Barcellona e ci si ritrovava alle sei meno un quarto alla rotonda della Meridiana, ho pensato bene che non valesse la pena andare a letto, in modo da riuscire a dormire nelle dodici ore di pulmann che mi aspettavano. L'ho pensata proprio bene. Solo che alle tre e mezza non ce la facevo più, ed ho pensato ancora meglio di andare a letto per un po', e ancora meglio di mettere come sveglia la vibrazione per non rompere a chi voleva dormire.
L'ho pensata proprio bene. La Tania passava con sua madre a prendermi alle cinque e un quarto. E quella maledetta vibrazione si è persa nei meandri del mio sonno pesante fino alle sei meno un quarto, quando mia madre è venuta a svegliarmi dicendo che c'erano in strada due che urlavano -Giulia!-.
La seconda volta è stato quando, nonostante il lavoro in gelateria, ho voluto fare una gentilezza ed acconsentire ad andare a fare la babysitter alle nove di mattina. Ce la farò sicuramente, ho pensato bene. Ho pensato un po' meno bene quando ho aperto gli occhi ed erano le nove e un quarto perchè, beh, se c'è una cosa che nessuno può negare di me è che sono affidabile, e lo sono fino alla morte sempre, sempre.
Tranne queste due volte. Queste due volte è successo che la mia affidabilità è andata a quel paese. Ed è l'unica cosa che puoi veramente dire di me. Ignoro spesso altre sveglie che mi fa comodo ignorare, tipo alcune scadenze che non mi va di rispettare, alcune persone che non mi va di considerare, alcuni problemi che non mi va di risolvere. Ignoro l'allarme. E poi boh, sai che ti dico, che è meglio lasciarli suonare questi allarmi, perchè a me piace sbagliare, ricordare dei miei errori, rielaborarli, assorbirli, comprenderli, dimenticarli di nuovo.
No Alarms And No Suprises, in fondo.

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