martedì, novembre 03, 2009

Piovono consapevolezze.

La classica pioggia di inizio novembre ci abbraccia tutti, come di consuetudine, senza che nessuno ricambi o sia minimamente contento di tale dimostrazione d'affetto di questo cielo grigio e coperto. Forse tra qualche giorno si accenderanno le luci del Natale, visto che quelle delle zucche si sono spente, e la cosa mi mette un po' d'ansia, come se si accendessero dei campanelli d'allarme invece di lucine festose.
Ora, non so esattamente spiegare perchè, ma penso sia per il fatto che il tempo mi sta letteralmente scivolando via dalle dita, incredibilmente veloce e assurdamente non captabile, ovvero, capita che a volte mi fermi a pensare a cose come l'ora, il giorno del mese, l'anno, e mi spavento davvero, oh si, sono vent'anni che è caduto il muro di Berlino quest'anno eh, e poi ci stiamo allontanando dagli anni '90 che stavo vivendo l'altro ieri, dal 2000 e la paura del Millenium Bug, da Bim Bum Bam e dalla moda delle Superga con la zeppa, dalla maestra che ti versa un bicchiere di the a ricreazione in quinta elementare, dalle prime serie di Dawson's Creek, e dalla crescita sana.
Perchè se guardo avanti non vedo niente di tutto questo, e niente di lontanamente considerabile sano. Vedo gli anni dieci del duemila come una cosa che mi tocca, non come gli anni novanta che sono stati una grazia, è stato proprio un dono viverci, questo penso.
Un dono.

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