Oggi va così, che per qualche ragione strana mi ritrovo a ricordare No distance left to run dei Blur e ad ascoltarla con una tristezza infinita, tristezza di sole col freddo, di parchi vuoti, di fiori morti, queste cose qui che anche sforzandosi di allegro non hanno proprio niente, sono tutte parte di un vortice di tristezza, infinita esattamente, una cosa come fare una discesa veloce e sentirsi dentro quella sensazione di qualcosa che sale ma in realtà non sale niente e quindi si rimane lì, con questa sensazione a metà, frustrante perchè non c'è la possibilità di vederla completata come succede naturalmente a tutte le cose.
Oh, è una canzone triste.
Oh, è una canzone triste.
1 commento:
d'altronde, non c'è più niente da fare, non c'è nessuna strada che valga la pena di intraprendere: si vede intorno, è l'infinita tristezza delle nuvole all'inizio della stagione primaverile. per il secondo anno di fila.
i've got no distance left to run.
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