venerdì, gennaio 12, 2007

Pace interiore

A volte sopraggiungono emozioni talmente piccole e talmente forti che si può quasi rimanere spaventati della loro piccola grandiosa portata.
A volte succede che, così da un momento all'altro, ci si senta in pace non solo con se stessi, ma con il mondo intero. Ed il bello è che basta poco.
Oggi, sapere che l'ora di Gianni stava finendo, vedere il sole che entrava dalla finestra dentro all'aula che sapeva di prigionia, e rubare qualche opuscolo degli open day della Bocconi è bastato quanto meno a farmi sentire enormemente in pace con me stessa. Avrei quasi dato un bacio a Gianni: ma essendo lui un vecchio prof di economia ormai all'ultima spiaggia, con tanto di barba bianca e alito che funge da valida prova a sostegno dell'ipotesi che per colazione mangi porchetta, si trattava di una potenziale minaccia a questa mia ritrovata pace interiore.
Questo ha fatto crescere in me la consapevolezza di una grande verità: non è salutare mangiare la porchetta a colazione. Sicuramente gli effetti nocivi perdurano nel tempo. Di conseguenza, meglio allargare questa consapevolezza a tutti gli insaccati.
Perchè così come la pace interiore può arrivare da un raggio di sole, dalla soddisfazione del fare la pipì dopo tanto che la si ha, da un sorriso, nella migliore delle ipotesi, può anche andarsene silenziosamente con la polvere che ormai ricopre tutto il cappotto di Gianni.
Polvere, leggi: forfora.

1 commento:

Giulia ha detto...

Mmm..
No no, grazie, ho smesso.